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Tesoro Storico nel Cuore della Veneto
Esplorando l’Eleganza Quattrocentesca e il Fascino Settecentesco di una Dimora Veneta
Villa sesso Bordignon è un’antica villa di stampo gotico, come dimostrato dai resti di una monofora sul lato est, i profili perimetrali di una colombara ad ovest e il rinvenimento di uno stemma del nobile casato. Il complesso subì dei lavori durante il XVIII secolo che gli conferirono l’aspetto attuale, composto da un corpo centrale, l’oratorio di San Gaetano e la barchessa. In origine la villa si presentava con profili modesti, un corpo più grande al centro con a destra una struttura più bassa e a sinistra un porticato sormontato da una torre colombara, nell’angolo della corte poi si trovava una vera da pozzo. Le soluzioni settecentesche hanno previsto una facciata simmetrica con al centro il portale d’ingresso centinato a cui corrisponde al primo piano una portafinestra con il medesimo arco di volta e la chiave di volta realizzata come una testina femminile. Il prospetto prosegue con sei assi verticali che scandiscono la facciata secondo il prospetto di due finestre rettangolari fino a quelle quadrate del sottotetto. La simmetria esterna si ritrova anche all’interno con una disposizione degli ambienti intorno all’atrio centrale, aperto a sud sul giardino e a nord sulle quattro sale laterali: la sala del Camino, la Biblioteca, la sale da pranso e la sala Carte. Sulla parete est dell’atrio si trova anche un arco con il volto di una donna come arco di volta che immette allo scalone che porta al primo piano. Accanto al corpo padronale ci sono quattro grandi archi impostati su capitelli di pietra e pilastri rettangolari in laterizio. Ad impreziosire ulteriormente questo luogo i ciottoli di fiume e laterizio che creano una variegata maglia muraria a ridosso delle pareti. La parte più antica del complesso si trova sul lato ovest dove vi sono due finestroni incorniciati con balaustra di pietra. Al centro di questo corpo di fabbrica vi è un pilastro massiccio e livelli sfalsati rispetto ai fori che dimostrano i diversi cambiamenti subiti dall’edificio nel corso dei secoli.



L’oratorio
Nell’angolo sud-orientale del complesso si erge un oratorio, dedicato alla Madonna Assunta, san bernardino da Siena e san Gaetano Thiene, caratterizzato da una facciata scandita da due coppie di lesene tuscaniche che sostengono un timpano con al centro un cartiglio. Il portale d’ingresso è sormontato da un rosone trilobato con cornice in pietra tenera. A coronamento della facciata sono state poste le sculture di Cristo redentore, San Pietro e san Paolo, probabilmente della bottega del Marinali. L’ambiente interno è costituito da un’aula rettangolare con un altare dedicato ai tre santi protettori della piccola pieve. La mensa presenta una base arricchita da volute, fiori, frutti e testine di putti, mentre nel medaglione centrale si può ammirare un bassorilievo con la scena della Natività. Sul tabernacolo sono collocate le statue dei santi a cui è dedicata la chiesetta, probabilmente realizzate da Giacomo Cassetti, allievo di angeli Marinali e successivamente di Orazio. Le tre figure sono legate insieme dalle tinte dell’affresco retrostante, ma soprattutto dagli angioletti affrescati che vanno come a consegnare la corona ed il manto della Vergine. Il complesso scultoreo è completato da un cartiglio lapideo riccamente decorato volto a ricordare la data di costruzione dell’edificio. Lungo la navata sono scavate due nicchie, una contenente la statua di san Giuseppe e l’altra di sant’Antonio. Su tutto il perimetro corrono poi le stazioni della Via Crucis. Ai lati dell’altare si aprono poi due porte, una che conduce alla sacrestia retrostante e l’altra che porta al giardino.


